La chiamavano Voucher-Robot

Lavoratore accessorioCavolo quanto tempo è passato dal mio ultimo post!

Non la tiro per le lunghe con le giustificazioni, tanto la verità è una: non scrivo qui da troppo e sono una cattiva blogger. Il blog comunque è mio e ci faccio quello che voglio.

Torno a scrivere qui per raccontare una storia di quelle che capitano ai poveri cristi ai quali è toccato dover lavorare in questo paese, in questo preciso periodo storico.

Il povero cristo in questione è, in realtà, una povera crista e il genere non le è certo d’aiuto nella battaglia per il lavoro che porta avanti. La nostra eroina è una donna, un po’ sovrappeso, ha superato i 35 da un bel paio di anni e fatica ancora a trovare la sua strada nel triste mondo del lavoro travagliato dalla precarietà. E’ un po’ squattrinata e a volte troppo emotiva per essere una brava supereroina. E’ più una antieroina insomma.
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Bilancio di un anno dal rientro in Italia. Ho deciso di essere positiva!

Circa un anno fa rimettevo piede, quella volta per rimanerci, in Italia.

Oggi ho deciso di non sottrarmi alla domanda che in molti mi fanno da mesi e di dare una risposta positiva. La positività bisogna proprio imporsela!

Beh, non sarà difficile partire con positività ripensando ai primi giorni del rientro in “terra natia”. I primi 10 giorni li ho passati in una bellissima Puglia a primavera. Ho mangiato gelati, panzerotti, burrate e tarallucci e ho bevuto spritz e aperitivi seduta al sole e all’aria aperta. Sono anche finita in ospedale alle 3 di notte a causa della mia asma e soprattutto a causa del locale in cui ho trascorso una serata in cui tutti fumavano, noncuranti del divieto che vige in tutto il resto d’Italia di fumare nei luoghi pubblici. Ma vabbè, l’esperienza al pronto soccorso di Bari non è stata male, annovero anche quella tra le cose positive. Continua a leggere

Ricerca di lavoro in Italia – Parte VI: Addetto comunicazione e marketing, ma vago però!

Metti una sera di febbraio in cui invii la solita dozzina di curriculum.

Metti che la mattina dopo ti svegli la telefonata della segretaria di una delle aziende a cui hai inviato la tua candidatura che ti informa che sei stata selezionata per un colloquio, a Firenze.

Ti butta lì due parole: «comunicazione e marketing». Le cogli e dici «ok!». Fissi l’appuntamento per l’indomani ma prima di riattaccare le chiedi conferma: «Si tratta di un’azienda di comunicazione, vero?» La conferma è vaga, ma immediata. Ti convince.

Ti alzi in tutta fretta. Cerchi prima di tutto il treno. Sei lì, lì per prenotarlo ma poi pensi: «Aspè! Fammi dare prima un’occhiata all’azienda. Così, per scrupolo». Continua a leggere

A me piace il sud?

E’ vero! E’ vero! A me piace il sud ed è in me che c’è qualcosa di sbagliato!

Solo al sud ti puoi beccare, in pieno inverno, un secchio d’acqua addosso a mezzanotte mentre stai portando il tuo cane a spasso perchè la signora del primo piano è infastidita dagli escrementi lasciati in giro dagli incivili proprietari di cani che tappezzano le strade e i marciapiedi. Se la prende con te, che invece hai in mano la bustina con la cacca ancora fumante del tuo cane e sei pronto a gettarla nell’apposito bidone della spazzatura.

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Il Natale dei precari

Oggi è 7 gennaio e io mi godo il mio primo vero giorno di riposo. Dai primi di dicembre ho iniziato a lavorare in un posto bellissimo, dove si tengono concerti, incontri, eventi culturali e tante cose interessanti. Io, in questo posto, faccio la bigliettaia, almeno per qualche settimana ancora. Non è però su questo nuovo lavoro che voglio soffermarmi ora.

Oggi voglio invece ringraziare tutti quelli che non hanno ancora smontato le decorazioni natalizie e godermi lo spettacolo che offrono le luci, quei poveri babbo natale che cercano di arrampicarsi ai balconi e alle finestre e quegli addobbi pacchiani e accroccati che adornano le strade delle periferie romane. Continua a leggere

Ricerca di lavoro in Italia – Parte V: L’organizzatore eventi ovvero il venditore di materassi a cottimo

Ah, che bello sarebbe se qualcuno mi pagasse per cercare un impiego e per raccontare quello che succede durante i colloqui e nelle varie fasi di selezione che il fantastico mondo del lavoro italiano offre! In queste ultime settimane ho avuto due esperienze indimenticabili, che devo assolutamente condividere con qualcuno.

Oggi scrivo della prima di queste due avventure, perchà la seconda è ancora in fase di svolgimento e visto che ho già un’idea di dove andrà a parare, voglio proprio aspettare fino alla fine per non rischiare di tralasciare i dettagli più succulenti.

Ma concentriamoci sull’argomento di oggi.

Sintetizzando un pò: invio curriculum vitae per un’offerta di lavoro su un noto portale “cercalavoro”. Posizione richiesta: organizzatore eventi – NO vendite. Non ci sono maggiori dettagli, ma di questi tempi bisogna accontenarsi e buttarsi un pò in tutto! Vengo quindi “prescelta” e convocata per un colloquio. Riesco finalmente a capire il nome della società. Faccio ricerca su internet. Producono materassi e cose del genere. Non sono particolarmente interessata ma di questi tempi bisogna accontenarsi. Mi mordo il labbro ma vado! Continua a leggere

Ricerca di lavoro in Italia – Parte IV – Cosa non fare durante un colloquio di lavoro.

Lo so, lo so. E’ molto che non mi faccio sentire. Troppi mesi sono trascorsi e chissà quante cose pensate possano essere accadute. A livello professionale molte, ma nessuna di queste ha portato a un lavoro. Sul piano personale, invece, la notizia è che sono rientrata in patria e il lavoro me lo sto cercando da qui, non più dall’altro lato della manica. La costante è quindi che sono sempre alla ricerca di un lavoro.

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Ha ragione la Fornero a chiamarmi choosy!

Ho fatto un esame di coscienza dopo l’ennesimo complimento alla mia generazione uscito dalla bocca del ministro Fornero. L’ho fatto con estrema onestà e mi sono resa conto che ha ragione.

E’ vero: sono stata choosy!

E’ successo un’unica volta, quasi 10 anni fa. Qualche giorno dopo aver discusso la mia tesi di laurea mi sono alzata presto la mattina, mi sono vestita di tutto punto ed ho deciso di iniziare a cercare il mio primo lavoro da “dottoressa”. Mi sono quindi recata all’ufficio di collocamento, al quale ero iscritta dal secondo anno di scuola superiore, per aggiornare il mio profilo e comunicare il mio nuovo titolo di studi.

Forse un pò troppo piena di me ho portato il certificato di laurea e l’ho mostrato all’impiegata chiedendo di inserirlo nel mio file e domandando se ci fossero eventuali posizioni appetibili ed accessibili.

L’impiegata guardando il mio curriculum e il certificato mi disse che con i miei titoli e l’anzianità maturata negli anni di iscrizione nelle liste dell’ufficio del lavoro, avrei potuto presentare una domanda per un posto che poteva essere alla
mia portata. Mi allungò dunque un modulo da compilare.

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Là dove muoiono i sogni

Dal mio ultimo viaggio in Italia mi sto ancora riprendendo. Mi sono scontrata di nuovo con la realtà e stavolta è stata più dura di sempre, forse perché mai quanto oggi sono determinata a rientrare.

La settimana scorsa sono andata a Roma per partecipare al famoso concorsone di cui ho parlato in questi due post “il concorso pubblico” e “la preselezione”. Non la tiro troppo per le lunghe: non ho superato la fase preselettiva, ma poco importa in effetti, perchè per superarla avrei dovuto imparare a memoria una montagna di “informazioni” e di notizie di attualità che riguardavano presentatori di programmi televisivi, il numero di edizione del grande fratello a cui ha partecipato Pietro Taricone e quali ha presentato la Marcuzzi e poi una serie di quiz di logica, informatica, inglese e cultura generale.

Se anche avessi passato questa prima fase, mi avrebbero atteso degli arrovellamenti di stomaco che ringrazio di non dover affrontare.

Spiego perché.

Il concorso farsa

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March Against Austerity in London 20.10.2012 – Marcia Contro le Misure di Austerity a Londra

It’s the same the whole world over

Tutto il mondo è paese

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